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Arrivo !
Di tutti i giorni passati a preparare una maratona questo è di gran lunga quello che preferisco.
Quello dell'ultimo lungo. E una volta archiviato anche questo, i giorni che mancano possono essere affrontati con altro spirito.
Soddisfatto ? Ni. Le buone notizie riguardano il ginocchio che, durante la corsa, continua a starsene tranquillo e il numero di chilometri portati a casa anche oggi. Obiettivo minimo centrato.
Quello che invece un po' mi preoccupa e non essere riuscito ad andare in progressione aumentando l'andatura con il passare dei chilometri. E per essere alla fine della preparazione non è un buon segno. In passato ho decisamente fatto di meglio. Voglio sperare che sia solo un problema di stanchezza.
Ormai il più è fatto. Roma arrivo!
Un'ora, trentanovaminuti e 52
Mai stato così felice per un 21 così lento. Ma dopo cinque giorni di assoluto riposo non potevo aspettarmi qualcosa di diverso.
La possibilità di infortunarsi esiste e bisogna farsene una ragione. Ma se capita entrando in macchina (torsione del ginocchio) non posso non darmi dello stupido pensando ai sacrifici e all'impegno di questi ultimi mesi.
Voltadol e ghiaccio a dosi industriali nella speranza di tornare a correre al più presto per non perdere quanto faticosamente raggiunto in queste settimane di "duro lavoro".
E dopo aver saltato la maratona di Milano del 2008 per un problema al ginocchio (l'altro) a cinque giorni dalla gara l'idea di concedermi il bis, nei giorni scorsi, ha incominciato seriamente a prendere forma. Fortunamente però (incorciamo le dita) spazzata via in mattinata.
Partenza lenta in attesa di una sorta di riscontro da parte del tendine dolorante e primi chilometri corsi letteralmente con il terrore di dover interrompere e tornare mestamente a casa. Ogni tanto qualche piccolo segnale "di vita" proveniente dal ginocchio, ma niente che mi impedisca di correre. I chilometri si susseguono
tranquilli e con essi aumenta la consapevolezza di poter portare a termine quanto preventivato. Di tanto in tanto qualche accenno di spinta, giusto per vedere come procede, ma niente di più.
Non è quella di oggi la giornata per fare i fenomeni.
Lunghissimo ??
Decisamente una giornata storta e obiettimo "lunghissimo" mancato.
Solo la voglia di portare a casa almeno il minimo sindacale mi ha permesso, tirando i remi in barca e centellinando le poche energie rimaste, di arrivare a correre comunque per oltre due ore e venti. Pile scariche ? Speriamo di no. Cerco di convincermi che, avere scelto di sfruttare il pomeggio libero del venerdì per correre il lungo, non sia stata la più brillante delle idee, soprattutto se, la sera prima, non mi preoccupo di curare l'alimentazione. Non può trattarsi solo di stanchezza per i carichi di lavoro fatti in settimana.
Del resto il rischio di finire la benzina stando oltre due ore sulle gambe senza assumere, almeno in allenamento, ne integratori ne liquidi ci può stare.
Almeno spero.
Altro fieno in cascina
Settima decisamente intensa conclusa, forse, con l'appuntamento con il lungo.
Approfittando del pomeriggio libero, il primo di una lunga serie, niente di meglio che anticipare di un giorno l'uscita più "tosta" sfruttando, per una volta, una temperatura più umana.
Strana sensazione quella di correre in settimana ad un orario, almeno per me, alquanto inusuale con il problema, dovendo superare le due ore, di riuscire anche a mangiare qualcosa a metà mattina a costo di apparire leggermente "fuori" agli occhi dei colleghi.
Ufficio, casa, cambio veloce e via in strada. Partenza un po' troppo allegra e la certezza che molto probabilmente alla fine toccherà pagare dazio. Ma oggi, anche a costo di "strisciare", il lungo si porta a casa. Prima parte archiviata in meno di 47', ai ventuno sotto i 95' e ultimi dieci chiusi affannosamente in 44'.
Magari, con una condotta più saggia, avrei anche potuto affrontare meglio gli ultimi chilometri, ma è oggi è andata così.
Però è andata.
Archiviato
Poco più di trenta chilometri in poco meno di due ore e venti. Freddo e nebbia non sono certo le condizioni migliori per convincere chiunque ad abbandonare il tepore del letto, ma almeno non piove e quindi non ci sono scuse. Si corre. Partenza tranquilla e voglia di spingere davvero poca.
L'idea di alzare il ritmo, ci sarebbe anche ma, dopo quella di settimana scorsa, non mi posso permettere un'altra uscita terminata anzitempo. E il timore di non portare a casa, neanche stavolta, il primo lungo del nuovo anno mi accompagna per buona parte del tempo. Solo dopo aver superato i 21 realizzo che, quella di oggi, è la giornata buona: obiettivo centrato.
Magari non brillantissimo, ma ci si accontenta.
Lungo
A tre settimane da Venezia pensavo di essere pronto per potermi permettere nuovamente uscite di una certa lunghezza rincuorato anche dal buon esito dei ventuno chilometri del precedente sabato portati a casa senza particolari difficoltà. Avere scelto poi di tornare a correre in Valle Olona, dopo la positiva esperienza dello scorso Agosto, doveva essere lo stimolo in più per distogliere la mente dalla routine, da quello che è, solitamente, il percorso dei lunghi ormai da diversi anni. Nessuna voglia di strafare. Andata e ritorno per arrivare a correre in meno di due ore e mezza poco più di una trentina di chilometri. Peccato che dopo due ore mi sono letteralmente "piantato". Ho deciso che quanto fatto poteva bastare, o forse, più semplicemente, non ne avevo proprio più. Capita.
Ma di strada, per tornare a casa, ne mancava ancora un po'....
Anche l'ultimo lungo è andato. Banca ore ampiamente positiva e via in strada di giovedì mattina.
Umido, anche troppo, ma almeno stavolta non piove. Poco più di 28 chilometri in due ore a sette minuti. Ritmo sostenuto per i primi 21 e poi remi in barca sino alla fine.
In realtà avrei preferito correrlo a tre settimane, ma la DJTen, in calendario giusto domenica scorsa, ha stravolto i miei programmi. Volendo la botte piena e la moglie ubriaca, toccava anticipare al venerdi l'ultima grande fatica, giusto per avere almeno un giorno di riposo prima della gara. Io ci avrei anche provato, peccato che alle mie gambe, di correre un'altra volta per oltre due ore a soli 6 giorni dal lunghissimo, non interessava proprio.
E visto come è andata domenica come dargli torto ?
Trentacinque punto 82
Quasi 36 chilometri sotto l'acqua per portare a casa il penultimo lungo in programma in questa, ormai, interminabile preparazione. E per come è andata non posso che ritenermi più che soddisfatto. Due ore e trentanove minuti ad una media di 4'26"/km. Durà però, grazie alle previsioni del tempo, abbandonare il tepore del letto sapendo di dover affrontare oltre due ore d'acqua. Doverlo fare poi, in solitaria non migliora, di certo, il quadro.
Ma una volta sceso in strada accorgersi che, invece della pioggia prevista, quelle che cadono sono solo poche gocce fa sì che riaffiori un po' di quella voglia riposta chissà dove. Peccato però che, questa condizione, duri appena una quarantina di minuti.
Giusto il tempo di una decina di chilometri e dopo, tutta la pioggia prevista, viene giù anche con gli interessi.
La voglia, una volta ritrovata, non manca e nonostante la settimana pesante e il percorso non sempre pianeggiante riesco anche a tenere un buon ritmo. Qualche chilometro in cui riprendere fiato e poi di nuovo a correre sotto la media.
Il minimo sindacale, tre "blocchi" da 10,5, riesco a portarli a casa in due ore e venti e, vista la condizione,
decido che è la volta buona per provare ad allungare, arrivando ai fatidici 36 letti, non so più quante volte, nei resoconti di molti altri runners.
Detto, fatto. Quattro giri dell'isolato e missione brillantemente compiuta.
Stavolta, comunque vada, non avrò proprio niente da rimproverarmi.
riepilogo
Prima settimana di chiusura aziendale archiviata con un bel 70,6 e una serie di lavori di casa rimandati per troppo tempo. Con la moglie ancora al lavoro tocca svolgere i compiti assegnati e nei ritagli di tempo, si fa per dire, trovare la voglia, in questo periodo davvero poca, di continuare a macinare chilometri. Paradossalmente correre dopo 8, molto elastiche, ore davanti ad un pc mi risulta meno pesante di quanto invece, lo possa essere dopo una giornata intera passata in casa.
E oggi, sabato, ennesimo lungo.
Il terzo in solitaria in Valle Olona e il terzo consecutivo oltre le due ore. Un po' meno di 30km, invece dei 32 previsti, in 2 ore e 15 minuti. E se da una parte rimane l'amarezza per non essere riuscito a portare a termine quanto preventivato, dall'altra parte, invece, c'è la consapevolezza di essere sulla buona strada. Passare dai 4' e 49" di sabato scorso ai 4' e 32" odierni non può che lasciarmi più che soddisfatto. E se poi si aggiunge che sono pure riuscito ad evitare l'acqua.....
Dimenticavo:
Buon ferrragosto
102,39
Nuovo record.
Dopo essere riuscito a superare per la prima volta i 90 km settimanali il mese scorso, con il lungo di oggi ho posto l'asticella del mio limite oltre i 100. E se mi sembravano tanti 90 figuriamoci centoduechilometri e rotti.
Altra giornata di sole, ci sto prendendo gusto, un po' fredda all'inizio ma poi temperatura perfetta per correre. Il ritmo non è elevatissimo, ma il timore di arrivare a non averne più prima dei 32 mi fa saggiamente essere prudente. Quello di oggi è anche l'ultimo programmato nella preparazione alla maratona di Roma e sapere questo, dovendo correre da solo, è sicuramente il migliore degli aiuti.
Primi 2/3 abbastanza tranquilli e ultimi 10 con un passo, non da gara, ma più che accettabile.
Il più è fatto e in settimana si parte con lo scarico.
-21 giorni.
lago di Varese
Dopo aver saltato "allegramente" il Venerdì e dedicato il Sabato alla Bit, la Domenica è diventato il giorno del lungo, il penultimo della mia preparazione a Roma 2010, in compagnia e per di più in trasferta. E fortunatamente anche questa volta capita in una stupenda giornata con sole, cielo terso, e le alpi innevate a far da cornice.
Il ritrovo è al parcheggio del supermercato Tigros sul lungolago del comune di Buguggiate, da dove comincia la pista ciclopedonale del lago di Varese.
La lunghezza del giro, come indicato nel depliant della Provincia di Varese, è di 28.1km, il mio garmin alla fine ne segnarà 27.75, e segue il circuito del bacino lacustre per quasi tutto il perimetro del lago tranne che per qualche chilometro, quando costeggia la statale. Il fondo è un susseguirsi di asfalto, calcestre e calcestruzzo colorato e la pendenza media è inferiore al 5%. Questo almeno, è quello che viene riportato nel piegevole che ho trovato presso lo stand della provincia alla Bit. Se poi si cercano informazioni in rete il percorso viene descritto come pianeggiante e che non presenta particolari difficoltà. In realtà il percorso, almeno per i podisti, è abbastanza impegnativo. Per tutti i 28 chilometri è un susseguirsi di salite e discese, ovviamente con pendenze di poco conto, ma sembra che questo, alle gambe, poco importi. La prima parte, se si percorre in senso orario, è forse quella meno bella. Il lago si intravvede appena e in alcuni punti non si vede affatto.
E questo per almeno 7 chilometri. Poi il paesaggio, secondo il mio punto di vista, ripaga della fatica.
Alla fine cotto e molto soddisfatto per essere riuscito, dopo aver concluso il giro in poco meno di 2h e 20' con una media di 5'/km, di correre per altri 4 chilometri a passo gara.
E le mie nuove Response ? Perfette anche da nuove.
Zero bolle.
Lungo
Settimana intensa da ogni punto di vista da concludere con l'ennesimo lungo. Giornata stupenda, sole, cielo terso, e a Milano, di questi tempi, questo è un evento. Temperatura ore 8 da dimenticare. Con la voglia, come sempre, pari alla temperatura registrata, cioè sottozero, parto da casa e nonostante le premesse mi rendo conto che, nonostante il freddo, non va male, anzi il passo è decisamente buono. E le sensazioni sono confermate sino al 25°km quando però comincia a finire la benzina. Il ritmo, complice qualche piccola salita, cala sensibilmente e dopo 3 km fatti a 5' decido che forse, per questa volta, è meglio lasciar perdere. Non arrivo ai 32 preventivati, ma visto come sono andate le cose, tocca accontentarsi.
Tutte le volte che devo affrontare questa distanza mi viene sempre da pensare che per qualche motivo non riuscirò a rispettare i programmi. Arriverò ad un certo punto e poi mi fermerò. E l'idea fissa è sempre che difficilmente sarà per stanchezza. Sapere di dover uscire di casa e stare sulle gambe per più di due ore non mi ha mai entusiasmato, passare poi, per ben due volte sotto casa, non aiuta di certo. Ed è per questo che ogni volta che salta fuori la possibilità di fare 'sti chilometri in compagnia ne approfitto subito. Doveva essere così anche questa volta. 25 km da correre al parco di Monza o in alternativa all'idroscalo di Milano. Non si trattava dei 32 previsti dalla tabella. Ma meglio un 25 sicuro che un 32 dall'esito incerto. Invece è saltato tutto. Uscita di gruppo spostata in serata, e a quel punto mi son dovuto rassegnare all'idea di correre per l'ennesima volta in solitaria. Alla fine non è andata poi tanto male. A 32 questa volta non ci sono comunque arrivato ma per buona parte del tempo non ho corso male. In progressione per buona parte del percorso e senza particolari problemi, ho cominciato ad accusare la stanchezza solo dopo il 25° e a 3 km da casa non ne avevo proprio più. Ma per essere il primo lungo del nuovo anno, non posso certo lamentarmi.