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6° Deejay Ten Firenze
Quattro. E con questa edizione sono quattro le trasferte mordi e fuggi nel granducato.
Sveglia alle quattro e mezza, colazione, A8 come la sognerebbe chiunque alle sette di un normale giorno lavorativo, e in meno di quaranta minuti (al netto di un rischio-frontale con 5, lasciatemi passare il termine, rimbambite in contromano in piazza Lega Lombarda) già parcheggiato a Garibaldi con la stazione popolata da varia umanità (di ritorno dalla notte milanese) in attesa di un caffè e della riapertura della metro. Un paio d'ore di alta velocità e puntualissimo alle otto e trenta sono già in "braghini" e maglietta a Santa Maria Novella destinazione Santa Croce per il ritiro pettorale e la consegna della borsa.

6° Deejay Ten Firenze
Sole, temperatura sopra le medie e del vento annunciato da tutti i siti dedicati nemmeno un accenno. E per ingannare il tempo in attesa della partenza prevista per le dieci e divisa in wave per l'alto numero di partecipanti,  niente di meglio di una blanda corsetta che tra chiacchere e risate non sembra nemmeno di fare.
Solito divertente teatrino tra il Trio Medusa e un sempre più complice Linus e, dopo la partenza dei MaratonAbili, al colpo di pistola si torna protagonisti. Niente calcoli, niente preoccupazioni ma solo tanta voglia di divertirmi lasciando al garmin il solo compito di memorizzare la traccia gps.

Navigatore impostato su "turista-in-gita" e via in mezzo al gruppo cercando di godermi, e ogni tanto me lo posso anche permettere, il panorama offerto da una delle città più belle al mondo.  
Lungarno Della Zecca Vecchia, dove nella passata edizione era posto l'arrivo, Ponte San Niccolò e subito i tre chilometri di viale Michelangelo con la spettacolare vista della città dal piazzale omonimo a metà della salita.
6° Deejay Ten Firenze
Viale Galilei, Viale Machiavelli e alla fine della lunga discesa Porta Romana e la parte del nuovo percorso che da solo vale il prezzo del biglietto: Palazzo Pitti, Ponte Vecchio, Lungarno degli Acciaiuli, Lungarno Guicciardini, il Battistero e il Duomo "circumnavigato" per intero prima di infilare via dei Calzaiuoli per i trecento metri che portano all'arrivo posto in Piazza della Signoria chiudendo la fatica appena sotto i cinquantun minuti.
Ri-cambio d'abito, un paio di panini in uno street food e di nuovo in Santa Maria Novella per riprendere la strada di casa.

(Stra)Cotto ma, per una giornata così, val bene qualche sacrificio.
27° Trofeo Sempione
O 38° Passo del Ciovasso come dir si voglia, è una delle storiche gare del panorama podistico milanese (Di Napoli, Goffi e Ornella Ferrara giusto per citare qualche nome tra quelli presenti nell'albo d'oro). Buona l'organizzazione, ottima la logistica con l'Arena tutta per noi e divertente il percorso sviluppato su cinque chilometri da percorrere due volte tra i viali del parco Sempione e la ciclabile del Castello con passaggio, al giro di boa, sul tartan dell'impianto intitolato a Gianni Brera.

Inserita come "gara test" nel progetto #cityrunners questa 10k diventa battesimo sul campo per quelli della "versione 2.0" e occasione per indossare nuovamente un pettorale per tutti gli altri.
Solita trafila pre-gara e, dopo qualche chilometro al piccolo trotto per un riscaldamento degno di questo nome, senza troppa convinzione "ingabbiato" in attesa dello start previsto per le nove e trenta. Nessuna voglia di strafare e per una volta, visto il numero dei partecipanti (poco meno di mille all'arrivo), senza l'assillo di dover, a tutti costi, guadagnare una posizione da "prima fila" visto che ancora brucia il lungo del sabato abortito anzitempo al ventiquattresimo.
27° Trofeo Sempione

Partenza tranquilla ma, come spesso accade, avere un pettorale appuntato sulla maglietta cambia le cose. Le gambe contrariamente a ventiquattr'ore prima girano a dovere e senza forzare più di tanto comincio lentamente a risalire la china riuscendo anche a divertirmi. Ne ho, o almeno questa è la sensazione, e poco prima del giro di boa comincio a spingere un po' sull'acceleratore.

Perchè non farlo ? Diverse posizioni recuperate e, ogni tanto succede anche a me, nessun sorpasso subito.

Ritmo abbondantemente sotto i 4'10" e la certezza di poterlo tenere sino alla fine. Ormai manca poco e la sagoma dell'Arena ad un tiro di schioppo può solo significare una cosa: ultimi mille metri. Nessun calcolo e, una volta varcata la "porta Trionfale", la solita interminabie volata epilogo di molte gare meneghine.
#UnderQuarantuno. What else ? 

4° Cinque Mulini summer night
Quarta edizione della Cinque mulini summer night e record di partecipanti per questa bella 10k serale non competitiva. Percorso da (quasi cinque) cinque chilometri da ripetersi due volte con possibilià, al momento dell'iscrizione, di optare per il giro unico con il suggestivo passaggio all'interno del mulino Meraviglia, l’attraversamento della fattoria Chiapparini e il passaggio attraverso la fattoria Lattuada. Ore otto spazio ai più piccoli con la gara dedicata agli under dodici e alle otto e trenta il via della gara dei "grandi".
Solita partenza a cannone (tre e trenta sul Garmin) e una volta districato dal traffico provo a stabilizzarmi su un passo apparentemente compatibile con l'attuale stato di forma.
4° Cinque Mulini summer night
Le dieciK sono belle ma non le so (ancora) correre. Non ci riesco proprio. Mi faccio trasportare dall'entusiasmo e poi pago immancabilmente dazio. E allora ci provo anche se tocca confessare senza troppo successo. Primo giro chiuso sotto i diciannove e diverse posizioni recuperate. Buon ritmo per altri due chilometri e una volta attraversato la fattoria Lattuada un leggero calo che mi porta a subire un paio di sorpassi e lasciare sul campo una quindicina di secondi facendomi chiudere il secondo giro in diciannove e spiccioli. In ogni caso alla fine di giugno novevirgolasei chilometri appena sopra i trentotto, per quel che mi riguarda, è sempre #tantaroba.
deejayten
E siamo a tre. Anche la DeejayTen versione gigliata sta diventando una piacevole abitudine. Partenza con il primo Frecciarossa e rientro a casa prima delle quindici. Toccata e fuga.
Arrivo in Santa Maria Novella già in abiti da "lavoro", corsetta sino a Santa Croce. ritiro pettorale, cambio maglia, consegna borsa e alle 8.45 già pronto per un breve riscaldamento in Lungarno delle Grazie. Giusto una decina di minuti prima di entrare in Piazza dell Signoria dove è posta la partenza alla "conquista" di un posto di categoria. E con il Trio ad intrattenere la piazza in un attimo arrivano le nove e trenta quando, con un colpo di pistola, un infortunato Linus da il via a questa quinta edizione dell'edizione in viola della DeejayTen.
deejayten
Via Calzaiuoli a cannone per districarsi dal traffico e una volta circumnavigato il Battistero ricollego il cervello adeguando l'andatura ad un ritmo più sostenibile. Piazza della Repubblica, via Della Vigna Nuova e, una volta attraversato il fiume passando sul Ponte alla Carraia, il lungo rettilineo che conduce a Porta Romana prima di imboccare la lunga salita del Viale Machiavelli dove ovviamente tocca pagare dazio portando il passo abbondantemente sopra i 4' al chilometro. deejayten
Scollinamento al quinto e, aiutato dalla pendenza, di nuovo in spinta. Al sesto Piazzale Michelangelo e la sua spettacolare vista sulla città. E qui servirebbe una sosta. Giusto un paio di minuti, ma non per riprendere fiato, semplicemente per godersi il panorama. Manca poco. Il percorso è stato modificato e una volta terminata la discesa a naso, di chilometri da correre, ne rimangono un paio. Sto bene e continuo a spingere. E il garmin me lo conferma. Di nuovo oltre l'Arno su Ponte San Niccolò e ultimi settecento metri senza troppi calcoli chiudendo i (quasi) nove chilometri in Lungarno delle Grazie sotto i trentacinque.
Anche stavolta (finchè dura) #tantaroba.
Walk Of Life
Organizzata da Telethon, la Walk of Life torna a Milano con le sue gare e io, a tre settimane dall'ultima "fatica", ne approfitto appuntandomi l'ennesimo numero alla maglietta. Tre gare (10K competitiva, 10K non competitiva e 3k) e circa duemila iscritti per una manifestazione che meriterebbe un maggior seguito.
Piccolo riscaldamento all'interno del Parco Sempione e poco prima della partenza sotto il gonfiabile posto a lato dell'Arena Civica. Dieci-zero-zero e si parte. Tanti buoni propositi, ma giusto il tempo di varcare il cancello del parco ed è subito competizione. Tre e cinquantadue, tre e cinquantadue, tre e cinquantadue. Decisamente un tantino sopra le righe. Quarto chilometro a quattro, quinto a tre e cinquanta. E il garmin non aiuta: quanto visualizzato non trova poi riscontro nei cartelli posti al lato della strada ad indicare i chilometri. Il percorso non è male e non differisce di molto da altre gare organizzate in città. Poca gente lungo le strade ma almeno, forse anche grazie al ponte, nessun automobilista inferocito.
Walk Of Life
Al giro di boa in venti minuti e la stanchezza che fa capolino. Le tre settimane (meritatamente) al piccolo trotto hanno lasciato il segno e anche se il Garmin dice il contrario mi sembra di rallentare. Un paio di sorpassi subiti e il corso Sempione che sembra, come sempre, non aver mai fine. Via Melzi D'Eril e di nuovo in Via Legnano prima di infilare nuovamente il cancello del parco per l'ultimo centinaio di metri che mi separa dal gonfiabile posto all'arrivo terminando la fatica sotto i quaranta.
Secondo me, anche stavolta, #tantaroba
pausa
Archiviate maratona e relay posso finalmente trascorre un paio di mesi tornando a seguire il famoso metodo "kazzenger". Dove non c'è nulla di prestabilito, quanto ma soprattutto come correre, lo decido al momento. E questi sono anche i mesi in cui mi posso dedicare alla gare più corte prima di ripartire con le fatidiche sedici settimane che mi porteranno alla quarantadue autunnale. E visto il fitto calendario, ho solo l'imbarazzo della scelta: Walk of life, Cinq Casinott, Eco-Trial del Parco del Ticino, Midnightrun, Running Day, DieciK, 5.30, Energizer Nightrun, 5 Mulini Summer Night.
Non resta che correre.
Deejay Ten
Tocca ammetterlo mi è rimasto un po' di amaro in bocca. Nona edizione della DeejayTen e come sempre al nastri di partenza. Preparazione pro-laguna praticamente conclusa e ultimo impegno di "categoria" prima del meritato scarico. Pratica pettorale già assolta al sabato e una volta giunti a Milano un'unica preoccupazione: il parcheggio. Assolta pure questa incombenza non mi è restato che approfittare del tempo a disposizione e della distanza per raggiungere piazza Castello per abbozzare il riscaldamento consepevole che, visti i numeri, per poter fare una gara tirata toccava "ingabbiarsi" per tempo. Deejay Ten
Detto fatto e con discreto anticipo pronto in zona gonfiabile. Nove e cinquattasette e si parte. La posizione conquistata è buona e trovare il ritmo è questione di attimi. Peccato avere però esagerato. Tre e quarantatre il primo, tre e quarantadue il secondo, tre e quarantacinque il terzo. E senza neanche attendere il responso del Garmin capisco che difficilmente potrò tenere lo stesso ritmo ancora per molto. I chilometri, distratto anche dal panorama offerto dalle vie che difficilmente ho occasione di attraversare, passano veloci e metabolizzata la delusione per l'impossiblità di realizzare quanto auspicato alla vigilia (avvicinarmi al muro dei 38') non resta che provare almeno ad abbattere almeno quello dei 39'. Il passo tra alti e bassi c'è. Tocca solo stringere i denti considerato che sono già in Corso Sempione per gli ultimi tremila metri che oramai conosco come le mie tasche.
Deejay Ten
Viale Byron, l'Arena Civica, viale Gadio e finalmente la sagoma del Castello Sforzesco con la voce di Silvio Omodeo, diffusa dagli altoparlanti, a scandire il nome e il tempo degli arrivati. È una lotta contro il cronomatro. Angelo, il primo dei Koala, in trentasette e spiccioli, il socio appena sotto i trentotto e io ancora lontano. Sessanta secondi. Un'infinità. Ci provo ma, una volta messo a fuoco il grosso display SDAM, è chiaro che anche il secondo obiettivo non può che sfumare.
Cinquattotto, cinquantanove, sessanta. Niente da fare. 
Ma se proprio devo scegliere.........


2° Innovation Running
Terza gara in dieci giorni e per una volta, ogni tanto ci vuole, in compagnia e senza badare al cronometro. Del resto con ancora nelle gambe le due ore e mezza del lungo del sabato a chiudere una settimana molto intensa per tipologia di lavori e quantità di chilometri (over 90), sarebbe da sciocchi, per come la vedo io, sottoporre il proprio fisico ad una nuova, e forse inutile, fatica cercando un improbabile pb sui diecimila. Sveglia, colazione e poco dopo le otto in macchina direzione Milano. Parcheggio, ritiro pettorale, cambio d'abito, ritrovo con gli amici e con largo anticipo al piccolo trotto per i viali del parco Sempione per quello che forse è stato il riscaldamento (ben 25 minuti) più lungo che abbia mai fatto prima di una gara.
Ore 9.50 in coda al gruppo e poco dopo le dieci si parte per i dieci chilometri dell'Innovation Running giunta alla seconda edizione. Settecento i partecipanti alla competitiva (650 gli arrivati) e oltre duemila e cinquecento quelli impegnati nelle altre due distanze per una manifestazione nata dalla collaborazione tra Avis Milano e Assintel. Identico il percorso: tre quarti di pista da percorrere all'interno dell'Arena Civica e una volta varcata la Porta Trionfale si corre lungo il perimetro
2° Innovation Running
dell'impianto prima di immettersi sull'asfalto di viale Elvezia. Viale Legnano, Piazza Castello, la Triennale con il Garmin ad indicare un passo intorno ai 4' e 35" perfetto per chiaccherare senza troppi patemi. Corso Sempione, Via Massena e la vecchia Fiera. In poche parole il centro della città a nostra disposizione.
Il tempo passa veloce e con esso anche i chilometri. Viale Colleoni Piazza Damiano Chiesa e di nuovo lungo Corso Sempione per gli ultimi duemila e cinquecentometri. Via Francesco Melzi e arrivati nuovamente su Viale Elvezia l'Arena Civica. Solito ingresso per la Porta Trionfale e la pista da affrontare per tre quarti prima del gonfiabile ad indicare l'arrivo.
Quarantasei e spiccioli. Buona anche questa.
3° 5 Mulini Summer Night
Terza edizione della Cinque mulini summer night, 10k non competitiva, su un percorso di (quasi) 5 chilometri da ripetersi due volte con il suggestivo passaggio all'interno del mulino Meraviglia, l’attraversamento della fattoria Chiapparini e con la novità del passaggio attraverso la fattoria Lattuada. Solito collaudato programma con lo spazio dedicato ai più piccoli impegnati su un giro da un chilometro seguiti, dopo una mezz'ora, da tutti gli altri liberi di scegliere se limitarsi a percorrere i cinque chilometri del primo giro o proseguire e portare a termine anche il secondo. Con il pettorale già ritirato posso prendermela comoda e per una volta mi posso anche permettere il lusso di arrivare già cambiato giusto in tempo per la solita farsa del riscaldamento che non mi non porta via più di una decina di minuti. Venti e ventotto e si parte. La gara non è competitiva ma sembra non importare a nessuno e il 3' e 45" visualizzato dal Garmin me lo conferma. Ritmo che a giugno difficilmente mi posso permettere a lungo. Più saggio rallentare un attimo e lasciare sfogare tutti quelli che ci vogliono provare consapevole che molti, tempo un paio di chilometri. me li ritroverò alle spalle. Ritmo impostato a "sensazione" ma senza strafare provando a rimanere il più costante 3° 5 Mulini Summer Night possibile e raccogliendo i frutti di quella che, nelle ultime due settimane, comincia a prendere la forma di una parvenza di preparazione. Primo giro abbondantemente sotto i venti minuti e, come da programma, diverse posizioni recuperate con altri possibili obiettivi a tiro. Pausa per lo spirito intorno al settimo chilometro (4'17") e di nuovo a spingere nel tentativo di agganciare chi mi precede. Altre posizioni recuperate e finalmente il gonfiabile che sancisce la fine di questa bella 10k. Vedere poi sul Garmin un tempo finale abbondantemente sotto i quaranta, in questo periodo, è tutto grasso che cola.
Olgiate Running Night
Gitarella serale ad Olgiate Comasco per la prima edizione della Olgiate Running Night, una dieci chilometri (alquanto approssimativi) per le vie del centro. Pochi i partecipanti (114 all'arrivo) e possibilità di iscrizione, visti i numeri, in loco per una gara che comunque avrebbe meritato più partecipazione. Una quarantina di minuti di macchina per giungere a destinazione, e una volta parcheggiato non lontano dalla partenza, iscrizione, cambio d'abito e riscaldamento in attesa dello start previsto per le diciannove. Poco più di tre chilometri da ripetersi tre volte e arrivo posto in leggera salita. E che ci potesse essere qualche salita l'avevo anche messo in conto. Quello che non avevo previsto, invece, e che ci potessero essere anche alcuni tratti in piano. Diciannove e zeroquattro e, al classico colpo di pistola, si parte. Gambe, nonostante il riscaldamento, ancora imballate e in un attimo quelli che mi sono davanti, a naso, sono di più di quelli che ancora mi seguono ma, sinceramente, la cosa non mi preoccupa più di tanto concentrato solo su un unico pensiero: "gran bella idea". Ma ormai il danno è fatto e tocca comunque, anche se non me lo ha prescritto il dottore, portare a casa il risultato. Un paio di chilometri per carburare e poi comincia una piccola rimonta che mi porta a recuperare qualche posizione. Primo giro appena sopra i tredici  minuti e altri possibili "obiettivi" a tiro. Secondo giro più lento poco sotto i quattordici e altre "vittime" a portata di mano. Un altro paio di sorpassi fatti e altrettanti subiti per un giro quasi fotocopia che mi porta a concludere sotto i quarantuno minuti una gara davvero impegnativa. Anguria fresca, doccia calda e dopo, a conclusione della serata, cena al birrificio di Como.
Penso proprio di essermelo meritato.
deejay ten firenzeToccata e fuga nella città gigliata per chiudere in bellezza il mese di Maggio con la quarta edizione della DeejayTen (non) competitiva in versione viola: dieci chiometri per i più "bravi" e 5 per tutti quelli che ci vogliono provare.

Soliti riti comuni a tutte le gare e, una volta depositata la borsa, al piccolo trotto su Lungarno per una parvenza di riscaldamento sotto lo sguardo incuriosito degli immancabili turisti dagli occhi a mandorla.

Nove e venti in griglia e, qualche minuto dopo la mezza, il via con Manuel Pasqual, il
deejay ten firenzecapitano della Fiorentina, in veste di starter d’eccezione. Solita ressa iniziale ma per una volta, non avendo ambizioni cronometriche, me la posso anche prendere comoda pensando solo all'unico obiettivo sensato in una giornata del genere: godersi il panorama offerto da una delle città pià belle al mondo. Piazza del Duomo, Battistero e, una volta deejay ten firenzeattraversato il fiume passando sul Ponte alla Carraia, il lungo rettilineo che conduce a Porta Romana prima di imboccare la lunga salita del Viale Machiavelli.

Scollinamento intorno al quinto e una volta imboccato Viale Galilei la spettacolare vista della città da Piazzale Michelangelo.
Terminata la discesa di nuovo su Lungarno prima di riattraversare nuovamente il fiume sul Ponte alle Grazie per gli ultimi cinquecento metri che portano all'arrivo posto appena prima dell'ingresso in piazza Santa Croce con il Garmin ad indicare un tempo prossimo ai quarantacinque minuti.

Ma per una volta lo posso anche dire: "chissenefregadelgarmin"!!
10k monza
Con le previsioni meteo rispettate in pieno, davvero dura abbandonare il divano per mettersi in macchina direzione diluvio. Quindi dopo la pennichella pomeridiana, la merenda e la tappa del giro d'italia, con abbondante ritardo in strada direzione Monza incurante del solito traffico da "sabato in giro a far la spesa" per la sesta edizione di questa bella dieci chilometri da correre nel centro cittadino.
Parcheggio, ritiro pettorale e poi sotto una delle tende predisposte dall'organizzazione in attesa del cambio d'abito e, soprattutto, del coraggio per uscire e impostare un minimo di riscaldamento. Coraggio che, volente o nolente, tocca trovare, così poco prima delle venti e trenta, sotto una leggera pioggerellina, in strada per una quindicina di minuti al piccolo trotto. E una volta sbrigata anche questa pratica, sotto il gonfiabile in attesa dello start e della pioggia annunciata a chiare lettere dalle nuvole che, a giudicare dal colore, non promettono niente di buono. Pochi minuti d'attesa per la "presentazione" dei Top e appena dopo le nove si parte con un unico pensiero: la curva a gomito intorno all'Arentario appena dopo un centinaio di metri sul pavè bagnato e con il gruppo ancora compatto, prima di potersi concentrare sulla gara con la stessa e collaudata tattica "seguilafolla" incurante della vagonata d'acqua che, neanche il tempo di arrivare al primo chilometro, si sta abbattendo sulla città. Evidentemente Monza porta "bene". Dopo la mezza del 2011, "con viva e vibrande soddisfazione" si replica.
Ed è solo alla quarta partecipazione che mi rendo conto di quanto pavè tocca calpestare per portare a casa i due giri da 5 disegnati dagli organizzatori. Un vero peccato non riuscire a godersi appieno il "panorama" offerto dalla città che ci ospita. Troppo preoccupato a guardare dove mettere i piedi. Intanto i chilometri si susseguono e il trenino scelto sembra quello giusto: tra una pozzanghera e l'altra è un continuo sorpassare chi mi precede.10k monzaPrimo giro chiuso sotto  i ventuno e, come sette giorni prima, si passa alla tattica "ancoraunoepoivediamo". Posizioni (piu o meno) cristallizate e la sensazione (poi confermata davanti al pc) di non riuscire a spingere come nella prima parte. La pioggia non da tregua ma ormai non ci si fa più caso e intanto i chilometri passano. Sette, otto, nove e finalmente il gonfiabile posto all'arrivo con il Garmin stoppato una manciata di secondi sotto i quarantadue. Telo "domopak", medaglia, ristoro e una volta sotto la tenda per indossare abiti asciutti i soliti inutili discorsi sulla lunghezza del percorso.
Ma visualizzare su google earth la traccia registrata dal gps per ottenere la tanto agognata risposta, mai ?
runningday saronno Dopo una trentina di giorni di meritato riposo è finalmente giunto il momento di ricominciare a macinare chilometri ripartendo nello stesso modo in cui avevo concluso agli inizi di aprile: appuntandomi un numero al petto per i dieci chilometri della runningday giunta alla sesta edizione e al terzo, e speriamo definitivo, percorso. Due giri da cinque per le vie del centro di Saronno. Solita trafila comune a tutte le gare e, una volta cambiato, in strada per un vero riscaldamento onde evitare spiacevoli conseguenze di una partenza a freddo dopo una così lunga sosta  E senza velleità alcuna, una volta portate le gambe in temperatura, mi posso permettere anche di evitare la solita ressa per conquistare posizioni aspettando pazientemente lo sparo che arriva con qualche minuto di anticipo rispetto al previsto. Qualche secondo per varcare la linea ed è di nuovo competizone. Partenza, nonostante la stretta sede stradale, sorprendentemente veloce e già dopo qualche decina di metri il ritmo è quello desiderato senza doversi preoccupare di controllare il Garmin optando invece per la tattita "seguilafolla". Terzo poco sopra i dodici, quarto in diciassette e giro di boa appena sopra i ventuno. E una runningday saronnovolta archiviata la prima metà di gara il cambio di tattica si rende necessario passando al più sensato "netiroancoraunoepoivedo". Tattica che in effetti sembra funzionare. La stanchezza, inutile negarlo, c'è eppure il passo, una volta analizzati i dati al computer, non sembra risentirne. Anzi. Sette, otto, nove e finalmente gli ultimi mille metri con la voglia di spingere per un inutile sprint ormai pari a zero. Sorpassi subiti a destra a manca e un solo desiderio: portare a termine la gara.
Garmin stoppato sui quarantadue e spiccioli e una certezza: sabato si replica.
8° Deejay Ten
Prima domenica di ottobre e immancabile appuntamento con la diecikappa "inventata" nel 2005 dal più noto dj d'Italia. Un diecimila che si ama o si odia, non ci sono mezze misure. Ma a giudicare dal numero di quelli che vi partecipano posso permettermi di azzardare che il numero che appartiene alla prima categoria supera di gran lunga quelli della seconda. Del resto, come sempre, sono i numeri ad essere più chiari di mille parole: iscrizioni chiuse il giorno prima e oltre dodicimila sacche distribuite tra i partecipanti delle tre gare. Sveglia come in un normale giorno lavorativo, colazione e via in macchina direzione Milano alla caccia di un parcheggio zona parco Sempione. Solite operazioni preliminari e via per un accenno di riscaldamento con un occhio fisso sull'orologio. Con questi numeri ci sono due possibilità: o si parte davanti e allora si "tira" o si parte nelle retrovie e ci si gode la città nuovamente "ostaggio" di migliaia di pazzi in pantaloncini e maglietta. Ma una volta "conquistata" una buona posizione che faccio? 8° Deejay TenTocca, a malincuore (falso come Giuda), scartare la seconda ipotesi. Nove e trentuno e via a cannone. Tre e cinquantuno al primo, tre e quarantasette alla Triennale, tre e cinquantatre in viale Papiniano. Tempi che, con il lungo del venerdì ancora nelle gambe, non mi posso di sicuro permettere ancora per molto. Più saggio allora alzare il ritmo cercando comunque di stare sotto i 4'/km. Giro di boa sotto i venti e ritmo che lascia presagire una bella prestazione. Piazza 8° Deejay TenGiulio Cesare e quello che rimane della vecchia Fiera, viale Cassiodoro,il Vigorelli e finalmente Corso Sempione con gli ultimi duemila e cinquecento metri da fare senza troppi calcoli. Metri che oramai conosco come le mie tasche e che ogni volta sembrano non avere mai fine. Viale Byron, l'Arena Civica, viale Gadio e finalmente il Castello Sforzesco con il goonfiabile ad indicare la fine della "sofferenza". Dura, davvero dura. 
Ma che soddisfazione leggere sul Garmin "under quaranta".
Innovation Running
Avere la possibilità di correre per le vie del centro del capoluogo lombardo è una di quelle rare occasioni che, nel limite del possibile, cerco sempre di sfruttare. E la prima edizione dell'Innovation Running è una di queste. Nata dalle "ceneri" della "The media running challenge" e organizzata dal Road Runners Club ha visto ai nastri di partenza settecento partecipanti (647 all'arrivo) per i dieci chilometri competitivi e piu di mille e duecento partecipanti per i sei chilometri e mezzo della "non agonistica" il tutto con un unico scopo: raccogliere fondi per la sezione milanese dell'AVIS. Cielo coperto, umido quanto basta (cioè troppo) e una volta sbrigata la pratica pettorale non resta che cambiarsi e incominciare il riscaldamento per i viali del parco Sempione prima di posizionarsi sotto il gonfiabile in attesa dello start che arriva puntuale alle dieci. Con i chilometri che, in questo mese, viaggiano spediti verso quota trecento, con il passo che comincia ad avvicinarsi a quello desiderato, la possibilità di partecipare a qualche bella gara dovrebbe essere il mezzo per avere i primi riscontri sull'attuale stato di preparazione. Scegliere di farlo 24 ore dopo aver portato a termine un lungo da trentadue chilometri, magari, potrebbe non essere la cosa più intelligente da fare. Primi metri da incubo, gambe imballate e un solo pensiero: "chi me lo ha fatto fare". Sensazioni però non confermate da quanto visualizzato dal display del Garmin:
Innovation Running
quattro e quindici al primo, quattro e quattro davanti al Castello, quattro e sedici alla Triennale. Corso Sempione, Via Massena, la vecchia Fiera. I chilometri passano veloci e superato il giro di boa si può anche pensare di cominciare a spingere sull'acceleratore. Piazza Damiano Chiesa, di nuovo in Corso Sempione per quasi tutta la sua lunghezza, Via Francesco Melzi e finalmente l'Arena Civica. Ingresso dalla porta Trionfale e ultimi trecento metri di pista da fare senza troppi calcoli concludendo appena sopra i quarantun minuti. Buona anche la terza.
2° 5 mulini summer night
Seconda edizione della Cinque mulini summer night e seconda partecipazione a questa 10k non competitiva su un percorso da 5 chilometri (almeno sulla carta) da ripetersi due volte con il suggestivo passaggio all'interno del mulino Meraviglia e del mulino Cozzi. Parcheggio, ritiro pettorale e, una volta indossati gli abiti da gara, via per una decina di minuti di riscaldamento. Venti e trenta e si torna a gareggiare. Poco importa se non c'è niente da vincere o il grosso dei podisti della zona sono impegnati a qualche chilometro di distanza in una delle gare del circuito e..state correndo. A quelli presenti non interessa molto e al via solita partenza a cannone. Una rapida occhiata al garmin e il 3'40" visualizzato non lascia presagire niente di buono. La tentazione di seguire i primi è forte ma non è questa l'occasione per fare i fenomeni. In questo momento non me lo posso di certo permettere.
2° 5 mulini summer night
Diversi sorpassi subiti e più di un chilometro per arrivare ad impostare un ritmo appropriato. Senza i riferimenti chilometrici tocca fidarsi del "passo medio" visualizzato dal garmin che mi permette di recuperare diverse posizioni riprendendo molti di quelli che mi avevano superato nelle fasi iniziali. I chilometri si susseguono e arrivato al giro di boa le posizioni sembrano cristallizzate. Non recupero e non perdo nessun'altra posizione. Ad una cinquantina di metri da chi mi precede e altrettanto da chi mi segue. Il caldo, nonostante l'ora, si fa ancora sentire e il tasso d'umidità non è da meno. È dura per tutti. Primo giro appena sotto i venti minuti e secondo appena più veloce concludendo la fatica una manciata di secondi sotto i 40'.
E per essere a giugno non posso che essere soddisfatto, molto soddisfatto.
deejay ten firenze
A ventun giorni dall'ultima volta con ai piedi delle A3 è di nuovo tempo di pettorale. E quale posto migliore per riassaporare il gusto della competizione se non il capoluogo toscano ?. In calendario la DeejayTen in versione gigliata: dieciK (non) competitiva per i più "bravi" e la cinque per tutti quelli che ci vogliono provare. Toccata e fuga, partenza all'alba e ritorno giusto in tempo per vedere, almeno nelle intenzioni, spegnere i semafori del GP di Montecarlo. Sveglia poco prima della quattro, colazione, doccia e in macchina direzione Milano. Traffico pari a zero e in quindici minuti (inimmaginabile di giorno) sono già parcheggiato alla fermata della metropolitana in attesa della linea sostitutiva notturna della M1. Curioso viaggiare con l'ATM a quell'ora. Solo io e l'autista, almeno per un paio di fermate, poi gruppetti di ragazzi di ritorno dal loro "sabato sera".  Mezz'ora per le vie quasi deserte di Milano e
deejay ten firenze
con largo anticipo sono già al binario in attesa di salire sul Frecciarossa direzione Firenze. Puntuale come poche altre volte alle 8 e 35 sono sul piazzale della stazione di Santa Maria Novella. Corsetta di riscaldamento e dopo pochi minuti sono già a Santa Croce in coda per il ritiro del pettorale. Cambio d'abito, borsa al deposito e di nuovo corsa verso Piazza della Signoria, dove è posizionato il gonfiabile che indica la partenza. Nessun obiettivo. Per una volta voglio godermi il percorso. Un'unica preoccupazione: saranno stati sufficienti le cure e i ventun giorni di ulteriore stop a risolvere i problemi alla gamba? Nove e quaranta e si torna ad essere protagonisti. Lasciata la piazza si va verso Piazza del Duomo, "circumnavigazione" del Battistero direzione Ponte Vecchio, deviazione sul Lungarno e, una volta attraversato il fiume passando sul ponte della S.Trinità, il lungo rettilineo che conduce a deejay ten firenze Porta Romana prima della lungasalita del Viale Machiavelli.Scollinamento intorno al quinto e una volta imboccato Viale Galilei la spettacolare vista della città che solo Piazzale Michelangelo può offrire. Terminata la discesa di nuovo su Lungarno prima di attraversare nuovamente il.fiume sul Ponte alle Grazie per gli ultimi cinquecento metri che portano all'arrivo posto in Santa Croce. Poco meno di quarantasette minuti e nessun fastidio. Mai stato così contento per una 10k, almeno per quel che mi riguarda, così lenta.
Walk of Life
A tre settimane dall'ultima fatica, approfittando della prima edizione della Walk of Life, è di nuovo tempo di pettorale. Dieci chilometri per le vie del centro di Milano da fare senza troppi calcoli. Come viene, viene. Del resto una pausa così lunga la forma non può certo essere quella dei giorni migliori. Sveglia, colazione e via in macchina direzione Milano. Neanche mezz'ora e sono già parcheggiato in fondo Corso Sempione dove i volontari stanno già disponendo le transenne per delimitare quelli che saranno gli ultimi tre chilometri della nostra fatica.
Quattro passi attraverso Parco Sempione e una volta arrivato alle spalle del Castello Sforzesco solita trafila: ritiro pettorale, cambio d'abito e riscaldamento per i vialetti del parco. Gente, almeno quelli della competitiva, davvero poca e per una volta nessun problema nelle fasi della partenza che viene data, come da programma, alle dieci. Impostato il ritmo senza difficoltà decido per un passo prossimo ai 4'/km con l'obiettivo di tenerli almeno per la prima metà. Walk of LifeVia Legnano, Bastioni di Porta Volta, di Porta Nuova, Piazza della Repubblica. Via Turati, Via Manzoni, Piazza della Scala. Primi tre archiviati senza difficoltà nonostante il pavè sconnesso che di certo non aiuta.
Piazza del Duomo, Via Dante, il Castello e finalmente il cartello che sancisce il giro di boa. Piede alzato dall'accelleratore e ritmo più consono all'attuale stato di forma. Triennale, Corso Sempione (andata e ritorno), Via Melzi D'Eril e di nuovo in Via Legnano per gli ultimi mille metri da fare con le poche energie rimaste concludendo la fatica in quarantuno e spiccioli.
Come rientro non sembra male.
The media running challenge
Quarta edizione per "The media running challenge", la corsa nata per i professionisti della comunicazione (per loro una classifica dedicata), ma di fatto diventata di tutti. La gara, anticipata di un mese, è stata modificata nella formula con i dieci chilometri per gli amatori e i cinque per tutti quelli che ci vogliono provare e, per quanto riguarda la 10k, anche nel percorso privato, purtroppo, del suggestivo passaggio in Duomo. Perfetta la logistica con tutti i servizi posti all'interno dei locali dell'Arena civica, buono il ristoro finale offerto dagli sponsor ma soprattutto, ed è quello che contava di più, una bellissima giornata di sole ideale per una "sgambata" in centro.
Riscaldamento per i sentieri del Parco Sempione e poco prima delle 10 pronto sotto il gonfiabile in attesa dello start.
Incurante delle due ore e mezza spese nel lungo del giorno prima, decido di optare per la solita e unica condotta di gara per competizioni di questo tipo: a cannone.
The media running challenge
Solita ressa iniziale e primi secondi imbottigliato nel "traffico". Bastano però poche centinaia di metri e il
gruppo comincia a sgranarsi permettendo a tutti di impostare il proprio ritmo. Consapevole di non poter ambire a tempi che, a prescindere dai chilometri del giorno prima, attualmente non mi posso permettere mi limito ad andare a sensazione cercando di tenere un ritmo che mi permetta anche di apprezzare il percorso.
I chilometri passano tra l'indifferenza della gente e più di un clacson mi rammenta che sto pur sempre correndo per le vie di Milano e questo, per più di un automobilista, non si dovrebbe fare.
La stanchezza comincia a far capolino e al settimo la voglia di alzare il piede dal gas si fa insistente.
Il tempo di rifiatare un attimo e, una volta arrivati in Corso Sempione, di nuovo a spingere per gli ultimi
due chilometri. Varcato poi il cancello del parco, il più è fatto. Ingresso nel vecchio stadio dalla
"porta Trionfale", e i rimanenti metri di pista da percorrere senza troppi calcoli prima di arrivare al
tanto sospirato gonfiabile posto all'arrivo.
Una rapida occhiata al Garmin e la conferma di aver centrato l'obiettivo prefisso: sotto i quaranta.
5 mulini summer night
Organizzata dall'Unione Sportiva S.Vittore Olona 1906, venerdi sera è andata in scena la prima edizione della Cinque mulini summer night, gara non competitiva di cinque e dieci chilometri su un percorso cittadino (da ripetersi due volte nel caso della distanza maggiore) con il suggestivo passaggio all'interno del mulino Meraviglia e del mulino Cozzi. La gara, programmata per le
venti e trenta, è stata preceduta dalla versione dedicata ai più piccoli che hanno avuto la possibilità di sfogarsi su un mini giro da un migliaio di metri. Parcheggio, ritiro pettorale e, arrivato già "cambiato", via per un breve riscaldamento in attesa dello start.
Solita partenza a cannone con il garmin che indica un passo (3'40") che in questo
5 mulini summer night
periodo, di certo, mi posso permettere solo per pochi minuti. Senza riferimenti chilometrici però, diventa davvero difficile regolare la propria andatura con
il "passo medio" visualizzato dal forerunner sensibilmente falsato dai primi mille metri.
Giro di boa in 20' e 33" e un discreto numero di posizioni recuperate. Secondo un po' più lento in poco più di 21 minuti.
Decisamente soddisfatto. Del resto siamo solo a fine Giugno.