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salite brevi
Archiviata in una qualche maniera anche la terza settimana di preparazione è finalmente giunto il momento di inserire anche le salite recuperando quanto perduto sino ad ora. 

La Lombardia da oggi è diventata zona gialla e di conseguenza non è più vietato uscire dal proprio comune senza giustificato motivo. Giusta o sbagliata che sia la norma ho preferito attenermi alle disposizioni limitandomi a sfruttare il solito giro da poco più di mille metri intorno all'isolato (ideale per i lavori di qualità) evitando, ma solo per questioni di luce, di spingermi sino al parco cittadino.

Sole, freddo quanto basta e intorno alle nove in strada direzione Valle Olona: poche macchine in giro, pochi i ciclisti, ancor meno i runner.

Il programma della giornata  prevede 12 salite brevi e anche se è il medesimo da diversi anni non ho idea (non lo ricordo proprio) di quanto impiegato per percorrere la stessa distanza. Dall'ultima volta che ho calpestato lo stesso asfalto è passata ormai un'eternità e non ho termini di paragone su come mi sto comportando. Più lento, più veloce ? Non ne ho la più pallida idea. Una cinquantina di secondi per centocinquanta, centosessanta metri che sembrano non avere mai fine. Riesco a salire regolare e questo, per adesso, basta e avanza.

Bello scoprire, una volta scaricati i dati, che non è andata poi cosi male.

4x2000, #roadTo
Devo confessarlo, me le ricordavo meno impegnative. Alla fine il compitino l'ho anche portato a casa ma quanta fatica!!


Non amo correre la mattina appena sveglio e non lo ho mai amato, ma me lo devo far piacere. Con lo smart working posso evitare di  puntare la sveglia alle 5 e mi posso permettere un paio di ore di sonno in più ma la sostanza non cambia: non mi piace.


In strada che è ancora buio, una leggera nebbiolina ad ovattare il tutto e una voglia pari alla temperatura registrata: zero. Eppure una volta trovato il coraggio di abbandonare il caldo tepore del letto e fatto agganciare i satelliti al Garmin difficilmente mi tiro indietro. Può capitare che i risultati non siano quelli auspicati ma di sicuro l'impegno non viene mai meno. 


Giusto il solito paio di chilometri per portare le gambe in temperatura e si parte con la prima delle quattro serie. Più lento delle ripetute da mille, più veloce del medio corso nel fine settimana per quattro volte. Almeno nelle intenzioni. Perchè alla fine, davanti al pc, tocca prendere atto che non è andata proprio come auspicato.Buone la prima e l'ultima, meno le altre due. 


Però le ho fatte. Tutte.

RoadTo Maratona di Roma
Sedici settimane Rieccoci. Questa sarebbe la domenica dell'inizio della preparazione della maratona di primavera. Sedici settimane per arrivare, non dico tirato a lucido, ma almeno sufficientemente pronto ad affrontare in maniera dignitosa la mia undicesima maratona nella città eterna. 

Ma siamo sicuri che il 21 Marzo ci si potrà schierare all'ombra del Colosseo ? Sono piuttosto scettico, ma sarebbe bello doversi ricredere. E nella recondita possibilità di essersi sbagliato sarebbe bello esserci. E se non a Roma, almeno in quella di casa dopo 3 settimane. 

Il programma recita "12 salite brevi" ma per poterle fare tocca cambiare provincia e almeno due comuni. Possibilità che mal si sposa con l'ultimo DPCM che ha sancito la zona rossa per la Lombardia e quindi tocca di necessità, virtù. Anche perchè dopo 5 giorni di stop forzato per un problema all'adduttore non ho idea di cosa dovermi aspettare, pronto ad un immediato stop al primo accenno di fastidio. 

Sulle macchine la prima brina (Connect indicherà poi 3°) ma al sole non si sta poi così male. Il tempo di far agganciare i satelliti al gps e si parte. Preoccupato più del necessario non ci vuole molto a realizzare che quanto successo nell'ultima uscita non sembra aver lasciato strascichi. E allora perchè non provare a spingere un po' e portare a casa un bel progressivo ? 

Detto fatto. Una decina di km in progressione prima di un ultimo mille al piccolo trotto, il tutto chiuso in.... 

Oggi il tempo non conta. Conta solo aver corso.

8x1000 #roadTo milanomarathon Sono al giro di boa. Due i mesi dall'inizio della preparazione e due quelli che ancora mancano all'appuntamento di primavera. 

Il bilancio ? Buono sino a metà gennaio, pessimo invece fino ai giorni della merla. Lavoro ed impegni extra e le uscite si sono ridotte al lumicino. Giusto il minimo sindacale. E non vi dico che fatica in questi giorni puntare la sveglia per scendere in strada alle 5 sapendo di dover affrontare un 8x1000. 

Tutto previsto. Quest'anno va così. Ci provo. Ci voglio provare lo stesso. Soprattutto ora che Giancarlo vorrebbe correrla, possibilmente in compagnia ma senza velleità. 

Eh già senza velleità. Come no. Come nel 2015 alla Roma-Ostia quando decisi di aiutarlo a chiuderla sotto i novanta. Ancora rido ogni volta che su twitter ci becchiamo su chi ha varcato prima la finish-line nonostante il video dimostri inequivocabilmente chi è arrivato davanti. 

Perché ne sono convinto. Finirà così. 

Amici-amici sino ai 42100 e poi volatona da 95 metri raschiando dal fondo del barile le ultime energie rimaste. 

Ma pur di riuscire a correrla con lui sono pronto anche a nuovi e sicuri battibecchi.

6x1000 Sole, temperatura da inizio marzo e nunero di macchine in giro tendente a zero. Impossibile restare a letto nonostante le poche ore di sonno.

Per me è diventata una tradizione che , nel limite del possibile, certo sempre di rispettare. 

Casa, parco e ritorno con un numero variabile di giri nel polmone verde adiacente al castello in funzione dell'obiettivo di giornata. Obiettivo che da tabella si traduce in un sei per mille con pari recupero.

Solito paio di chilometri per portare le gambe "in temperatura" prima di iniziare con il compito assegnato.

Una faticaccia. Stanco, lento e con un passo piuttosto pesante. La strada è ancora lunga e il risultato portato a casa ne è la riprova.

Bisogna prenderne atto ma il calendario, per ora, sta dalla mia parte.




5x1000 roadTo milanomarathon Ci siamo. Sedici settimane per arrivare a poter dire di essere pronto ad affrontare la mia trentaduesima maratona. 

Un desiderio più che altro. Perché tra metà febbraio e fine marzo impegni vari già in calendario potrebbero non essere compatibili con una preparazione che richiede un certo impegno. 

Niente roma-ostia, niente maratona della città eterna. Forse un paio di mezze in zona senza sbattimenti e, nel caso, la 42 di casa.

Nel frattempo tocca provarci. È tempo di riprendere le buone abitudini cercando di dare un po' di qualità ad uscite da troppo tempo piuttosto anonime. Salite, ripetute da 400, da 1000 e il medio. Una prima settimana decisamente intensa con risultati tutto sommato incoraggianti.

C'e da lavorare e anche parecchio perché tutto questo tempo passato a "batter la fiacca" non poteva non lasciare strascichi e io ne sono colpevolmente consapevole.

Nel frattempo ci provo e solo ai primi di marzo (infortuni permettendo) tirerò le somme e deciderò il da farsi.

Dovesse andare male non sarà comunque tempo perso.
Km a caso Lo confesso, sto battendo la fiacca. Lavoro, impegni, stanchezza ma soprattutto la pioggia stanno inesorabilmente minando quello che in tutti questi anni di (dis)onorata carriera podistica non è mai mancata: la costanza. 

Punto la sveglia, guardo fuori dalla finestra e se vedo bagnato torno a letto. Una scena che in questi ultimi due mesi si è ripetuta con una certa frequenza. 

Perche io odio correre con la pioggia. Non ci vedo niente di poetico. Lo faccio solo perché ho un obiettivo da raggiungere e se in questo anno avaro di gare anche questo viene meno perche farsi del male ?

Eppure, a voler guardare bene, il mio album dei ricordi è pieno di eventi legati alla pioggia: piacevoli come il personale sulla distanza regina, la miglior prestazione nella maratona di casa, il quasi personale alla Stramilano, l'epica edizione del 2012 in laguna, i lunghi in compagnia o in solitaria di preparazione ad una 42 oppure quelli decisamente meno piacevoli come il primo (e unico) mesto ritiro

Tutti eventi che, forse, con altre condizioni meteo avrebbero anche potuto prendere una diversa piega. Ma purtroppo (o per fortuna) sul meteo non abbiamo potere decisionale e quindi quello che arriva si prende. 

E a poco più di 4 mesi dall'appuntamento di primavera tocca cominciare a fare sul serio o almeno riprovarci.

Dieci chilometri, acqua dal primo all'ultimo metro e nemmeno la fatica di girare intorno alle pozzanghere. Tempo sprecato.

Nuoto - acque libere
Non sono molte le occasioni per tornare in Sicilia. Difficile avere un numero sufficiente di giorni per poter coniugare vacanze e doveroso giro parenti. Lontani i tempi della scuola quando partivo a giugno e rientravo a fine Agosto. Ma al desiderio di mio padre di andare a rivedere i fratelli non me la sono sentita di dirgli di no.

Cinque giorni, toccata e fuga. 

Ricco il programma: corsa, granita, parenti, mare, parenti, granita, cannoli, parenti, granita. 

Facile, almeno sulla carta perché, nonostante la sveglia, il capitolo corsa non ha avuto un grande successo archiviato dopo una sola uscita. Intensa (7x1000) ma isolata. E allora per limitare i danni (leggi tavola) mi sono lanciato, si fa per dire, con il nuoto.

Mamma quanto è dura. Niente a che vedere, per quanto mi riguarda, con la sicurezza che ti può dare la vasca da 25 metri. Fatica, tanta fatica per coprire una distanza pari alla metà, a volte meno, di quella coperta abitualmente prima del lavoro.

Ma quanto è bello? Dire ora che potrei pensare di allargare i miei "orizzonti" sportivi sembra alquanto prematuro e soprattutto azzardato, ma almeno questo è uno sfizio che sono riuscito a togliermi.
Medio - roadto42
Erano mesi che non arrivavo a coprire questa distanza e se togliamo anche la mia unica gara competitiva di quest'anno per vedere in nunero di km simile tocca riportare il calendario ai primi di Gennaro e con ben altre temperature. 

Forse il peggio ce lo siamo lasciati alle spalle e ora, approfittando anche delle due settimane di chiusura, uscire a correre alle 7 non è più da considerarsi una missione impossibile. Le giornate si stanno accorciando e di conseguenza prima che il sole cominci a dare fastiodio il più delle volte sono già rientrato.

La preparazione è quasi al giro di boa e non avendo alcuna ambizione cronometrica mi sto concedendo qualche piccolo sconto. 
Il numero di chilometri settimanali si sta avvicinando al desiderato e, senza doversi esaltare troppo, il ritmo delle uscite mostra segni di miglioramento che fanno ben sperare.

Quello che purtroppo manca è la competizione. Qualche garetta per far girare le gambe farebbe davvero comodo. 

Ma questo è un altro discorso.

Medio - roadTo42k
E con un medio da 12 chilometri si conclude la quarta settimana di preparazione. Sedici i lavori previsti, quindici quelli portati a casa per un totale di (quasi) duecento chilometri. 

Discreta la velocità quando si tratta di spingere, non ancora sufficiente invece nella fase di recupero. 

Soddisfatto? Si. Considerato l'orario, il clima e la stanchezza che ormai è fedele compagna non mi posso lamentare. Ma lo dico sottovoce. 
Si sa mai

4x2000
Il programma per arrivare pronto a fine Ottobre è bello tosto e alla seconda settimana ci piazza un 4x2000 con recupero mille che non può non destare un filo di preoccupazione. 

La forma non è quella dei giorni migliori, la tenuta è ancora alquanto approssimativa e correre appena sveglio di certo non aiuta ma tocca provarci.

Non sono a casa (ancora per poche ore, sigh) e senza i riferimenti dei percorsi che conosco ormai come le mie tasche devo cercare di non farmi prendere la mano. Poche le macchine per la strada, molte di più le persone che hanno avuto la mia stessa idea. 

Il sole è ancora basso e la temperatura è quella perfetta per correre. Giusto un paio di chilometri per carburare, il passo impostato ad un ritmo che credo di potermi permettere e si comincia a spingere.

Duemilametri, meno di nove minuti eppure sembrano un'eternità. 

E se il primo, come sempre, vien via facile già dal secondo cominciano le visioni. Visioni che vengono amplificate in maniera esponenziale sull'ultima ripetizione quando decido di provare a stare al passo di un ragazzo (e sottolineo un ragazzo) che mi aveva superato durante la fase di recupero. 

Proprio una gran bella idea.
Salite corte
Ci siamo. Come da tradizione, o meglio come da tabella, con le salite corte comincia il lungo viaggio che dovrebbe portarmi a correre in laguna la maratona di fine Ottobre. Dovrebbe. 

Non ho usato il condizionale a caso perché ormai non riesco a dare niente per scontato. Con due sole gare all'attivo le premesse non sono delle migliori ma ci voglio provare con un unico obiettivo: essere presente a Villa Pisani e, contrariamente a Firenze, portarla a termine correndo, se non chiedo troppo, dal primo all'ultimo metro. Nessuna previsione in termine di tempi. Solo correrla. 

Il viaggio è bello tosto: più di sessanta uscite per un totale di un migliaio di chilometri e almeno la metà con la sveglia programmata per le 5. E per uno che odia nella maniera più assoluta correre di mattina è già una bella sfida.

Ma questa è una sfida che voglio vincere. 
16x400 roadTo MilanoMarathon
Non ci siamo, o meglio non va come desiderato. Una brutta influenza, una tosse che non mi vuole abbandonare e la sosta  di pochi giorni, nonostante l'antibiotico, arriva in doppia cifra.

Una settimana per arrivare ad una autonomia di chilometri che si possa definire tale e oggi, come da "tradizione" in strada alle 5 per provare a riassaporare il "piacere" delle ripetute.

SediciXquattrocento con pari recupero per provare a capire da che punto tocca ripartire. 

E la risposta ottenuta non differisce molto da quanto ipotizzato: tocca lavorare e molto.  Sono in debito di almeno un centinaio di chilometri, i ritmi di inizio sono di nuovo un lontano ricordo ma in qualche modo devo recuperare.

Il tempo a mia disposizione non è molto ma ce la si può fare..... Influenza  permettendo.   
#roadTo MilanoMarathon - dayone
Ci siamo. Metabolizzata la delusione di Firenze, tocca pensare al prossimo obiettivo. Una decina di giorni di meritato riposo per lo spirito e soprattutto per il fisico (leggi ginocchio) e con più di qualche semplice dubbio ho provato a riprendere il discorso interrotto anzitempo nel capoluogo toscano. 

Qualche uscita a passo libero per riacquistare un minimo di forma e testare la quota bandelletta (7km) prima di incominciare a fare sul serio con la prima di un percorso lungo sedici settimane. Un ricco menù che, nelle intenzioni, dovrebbe portarmi tirato a lucido a correre nuovamente la quarantadue di casa.

Dovrebbe. Perchè visto il precedente, non posso più dare niente per scontato. Io ci metterò del mio provando, compatibilmente con gli impegni, a rispettare quanto indicato in tabella e questa, al momento, è di sicuro l'unica certezza.

Giorno 1. Salite brevi, 12x150.
Buona la prima.
#roadTo - ultimo lungo
O meglio ci dovrei essere. Arrivato a questo punto il più è fatto. 
Ultimo lungo a venti giorni dalla distanza regina e ultima possibilità per saggiare lo stato di forma raggiunto.  

31km e spicci per un totale di  due ore e  quarantasei minuti sulle gambe. meglio del precedente ma non ancora come desiderato alla vigilia. 

Il percorso è piuttosto impegnativo e gli ultimi chilometri li ho sofferti un po più del preventivato ma contrariamente alla volta  precedente mi è sembrato piu un problema di "benzina".

Ma se da questi chilometri avrei dovuto ottenere delle risposte certe allora non ci siamo. I dubbi della vigilia sono rimasti tali e nonostante l'impegno di questi mesi il timore di non aver fatto abbastanza mi accompagnerà  per tutti i restanti  giorni.

Accontentiamoci
over trenta valle olona
A distanza di quindici giorni è  di nuovo tempo di provare ad allungare. Le settimane passano sempre più in fretta e cercare di portare a casa quanto preventivato comincia a diventare tassativo. 

Solita sveglia da sabato e prima delle otto in strada pronto a macinare chilometri sotto un cielo grigio che fortunatamente sembra tenere.

Senza troppa convinzione sul percorso da affrontare opto per quello più semplice pronto a cambiare idea in corso d'opera. 

Le gambe sembrano rispondere bene sin da subito e con il passare dei chilometri aumenta la convinzione di aver trovato il classico giorno in cui si può osare.

E allora non può che essere la ciclopedonabile della Valle Olona la destinazione dove passare il  successivo paio d'ore. 

Qualcuno in Mtb, diversi a camminare e a correre a soprattutto nessuna macchina a cui dover  prestare attenzione. 

Il ritmo non è quello dei giorni migliori ma è costante per buona parte del giro sino ai menosei quando un po' di stanchezza e gli strappi del percorso si fanno sentire. Ma il più è fatto è la consapevolezza di aver quasi archiviato anche il secondo appuntamento con una distanza impegnativa non può che essere ulteriore stimolo. 
  
Trentuno e sette in due e quarantasette.
A me piace
ventisei chilometri
Si comincia a fare sul serio. Non che sino adesso sia stata una passeggiata ma il primo lungo sancisce la fine della fase di crescita e l'inizio di quella di rifinitura come cita la tabella che sto seguendo. 

Il programma  ne prevede trenta che, con i ritmi che attualmente mi posso permettere, dovrebbero corrispondere a oltre due ore e mezza sulle gambe, 

Alla mia portata ? Forse, ma il "failed" del giovedì è più di un campanello d'allarme. Esclusa la ciclopedonabile della Valle Olona, che con i suoi strappi potrebbe lasciarmi "a piedi" ben prima del previsto, opto per il vecchio giro: dieci da una parte, dieci dall'altra e il resto a piacere. 

Trenta chilometri il desiderato,  sopra il venticinque il risultato minimo da portare a casa e poco dopo le sette si parte. 

La voglia c'è, le gambe pure e con il navigatore sui 5eSpicci passano minuti e chilometri senza troppa difficoltà. Difficoltà che si palesato solo dopo aver oltrepassato le due ore di corsa. 

Inutile insistere, la benzina sta per terminare e continuare in queste condizioni  sarebbe  controproducente: poco più di  ventisei chilometri in due ore e quindici. 

Questa è la realtà, tocca accontentarsi. 

RoadTo FirenzeMarathon 5° settimana
Il conto alla rovescia mi ricorda che con la preparazione sono quasi al giro di boa e le settimane cominciano a diventare belle toste. 

Salite corte, progressivo, 5x2000 e oggi il medio da 13 chilometri. Una sessantina di chilometri e la consapevolezza che, anche se lentamente,  si cominciano a vedere anche piccoli progressi dal punto di vista del ritmo.

I problemi fisici (leggi bandelletta)  sembrerebbero un lontano ricordo ma la strana sensazione provata al ginocchio alla fine della corsa di stamattina non mi lascia del tutto tranquillo. 

Niente a che vedere con quello che provavo dopo solo una trentina di minuti sulle gambe  (e oggi di minuti ne erano già passati più di settanta) ma comunque un segnale da tenere in considerazione. 

Intanto anche questa settimana è  diventata statistica  e, con le salite medie in programma domani, sarà mio compito iniziare a far diventare statistica anche quella che sta per arrivare. 

Ginocchio permettendo.
rinfrescataDopo qualche anno tocca darla. Del bianco candido è rimasto ben poco e approfittando di un agosto non particolarmente bollente mi lancio. Tre giorni. Solo tre giorni ma molto intensi. niente corsa, niente piscina. Solo io e il rullo. 

Una rinfrescata che sarebbe necessaria anche alle mie gambe. 

Ho ripreso da circa un mese ma sembra che loro non se ne siano ancora rese conto. Faccio fatica, ancora troppa e non credo sia unicamente colpa del caldo.

La preparazione procede al limite dell'accettabile e i ritmi non sono quelli dei tempi migliori ma non ne faccio certo una malattia perchè la "sosta" è stata lunga, più lunga anche della precedente e da allora le primavere sulle spalle sono aumentate di altre due unità. 

Ci vorrà un po' più di tempo ma sono convinto che torneranno giorni migliori. 
Basta saper aspettare.
day one - salite corte 12x150
Ci siamo, è ora di ricominciare con un nuovo percorso, l'ennesimo,  per arrivare tra sedici settimane  pronto ad affrontare, per  la trentaduesima volta, una  sfida lunga quarantadue chilometri. 

Il programma  originale prevedeva altro ma, grazie alla "sosta" protatta ben oltre a quanto auspicato,  è toccato fare i conti con la realtà.  Accantonato quindi l'appuntamento in laguna, si  torna, se tutto va bene, nel granducato.

Quattro mesi a macinare chilometri che, come da tradizione, iniziano con le salite corte. 

Sveglia puntata alle sette e con un clima apparentemente sopportabile in strada direzione ciclopedonabile. L'afa si fa prepotentemente sentire già dai primi minuti ma fortunatamente l'ombra mi accompagna per tutto il percorso. 

Le gambe, dopo qualche mugugno iniziale,  rispondono positivamente anche se tocca riconoscere che i ritmi non sono paragonabili a   quelli delle precedenti occasioni, ma il tempo non manca e con un po' di pazienza arriveranno anche i progressi. 

Intanto corro e questo è già un successo.