E con una maratona da preparare vuoi non fare finta di essere uno sportivo anche al mare ?
Corsa prima di colazione e qualche bracciata in mare per dare un senso all'acquisto del gps multidisciplina, il tutto a controbilanciare qualche peccato di gola a tavola. Immancabile pennica in spiaggia sotto l'ombrellone prima di nuovi e goffi tentativi di sembrare persino un nuotatore. In pratica 'na faticaccia.
In strada ad attendere i comodi del Garmin (leggi satelliti da agganciare) scambio quattro chiacchere con il portiere di notte dell'Hotel o meglio e lui che, curioso, mi pone alcune domande sulla distanza che avrei percorso. Al "dovrei farne 18, sto preparando una maratona" la faccia del mio interlocutore diventa tutto un programma. "Ho un amico che fa le maratone internazionali" intendendo probabilmente che va a farle in giro per il mondo.
A quel punto cosa gli puoi dire ? Mancava solo che mi chiedesse se avessi fatto anche "Niu Iorc" e si sarebbe chiuso il cerchio perchè di solito per quelli che non corrono (ma anche tra quelli che corrono) è sempre un evergreen.
Curioso l'immaginario collettivo, In Italia, tra le 4 maratone più partecipate, tre si svolgono nelle città più belle del mondo e una ha il 5° tempo più veloce di sempre eppure c'è sempre l'amico che fa quelle internazionali.
Ma forse sono io che non capisco.
Ma gli infortuni capitano ed io, in questo "campo", sono ormai diventato cintura nera. Inutile recriminare. Ci si rimbocca le maniche e si ricomincia da capo.
La tabella indica il percorso ma diversamente dal solito credo che questa volta toccherà fare buon viso a cattivo gioco e lasciare molto spazio all'interpretazione (leggi sconti). Sedute dedicate alle variazioni di ritmo ad andatura meno esasperata (si fa per dire) e più spazio alla quantità , perchè parliamoci chiaro, in questo momento quello che manca sono i chilometri nelle gambe. Sono lento (molto più del solito) e, attualmente, a fatica arrivo a superare i 15km. Non mi serve di fare il fenomeno, mi serve solo continuità . Quindi spazio anche ai "lavori" ma con giudizio.
Non partecipo ad una gara da ottobre del 2019, non corro una maratona da 2 anni e mezzo ma non ne finisco una da 40 mesi (fate voi i conti) e la voglia di ricominciare (idoneità agonistica permettendo) è davvero tanta.
Ma a fine Ottobre si riuscirà a correre o, come successe lo scorso autunno, con la diminuzione delle temperature ci ritroveremo nuovamente "rinchiusi" in casa ? La campagna vaccinale procede spedita ma si riuscirà davvero a raggiungere la tanto agognata copertura che impedisca di rivedere il medesimo film ?
Perché partire davanti a Villa Pisani ha il suo fascino ma per poterlo fare a Stra bisogna pur arrivarci.
Vabbè per ora non pensiamoci e concentriamoci con la preparazione.
Sempre che poi, al rinnovo dell'idoneità agonistica scaduta a luglio del 2020, non ci siano sorprese.
Poco meno di duecento chilometri in diciassette sessioni equamente divise tra qualità e una serie sconclusionata di chilometri a caso.
Perchè è inutile girarci intorno, senza avere gare in programma nel breve periodo mi sembra inutile ammazzarmi di chilometri oltre il necessario.
Per ora va così. Per trovare gli stimoli giusti dovrei riprendere a correre di sera ma tutto sommato, complice anche un clima insolitamente caldo, l'idea di uscire la mattina appena svegli smette di assumere quel sapore di imposizione (mannaggia ai sensi di colpa).
E una volta sbrigata la pratica, la giornata è tutta in discesa.
Impegni extra-lavorativi non più posticipabili (leggi scaffali nel box) ma soprattutto un accenno di contrattura nella prima uscita del mese mi hanno portato a diluire la frequenza delle uscite in attesa di tempi migliori.
Non che ci sperassi molto ma con l'ufficialità dello spostamento a Settembre della Maratona di Roma e il (quasi) sicuro spostamento in altra data anche per la maratona di casa tocca prendere una decisione: continuare come se nulla fosse a preparare una 42 o tornare ad anonime uscite dal chilometraggio ridotto ?
Sembrerà stupido ma dopo tutti questi mesi ritrovare la fatica nelle uscite di qualità e la soddisfazione nel completare quanto in programma l'ho trovato molto appagante. In questi due mesi scarsi non è sempre andata come sperato, qualche lavoro (soprattutto medi) abortito in corso d'opera ma sostanzialmente posso ritenermi soddisfatto dei risultati ottenuti. Quattro uscite a settimana e un numero totale di chilometri in costante crescita.
La testa c'è, le gambe pure. Perchè quindi non provare a continuare ? Alla fine non credo che sia fatica sprecata.
E ormai da troppo tempo che non mi confronto con la distanza regina e quando sarà ci voglio arrivare nelle migliori condizioni.
Con la maratona ho ancora un conto aperto, una "ferita" che non si è ancora rimarginata.
..... siamo ai titoli di coda. Davvero pochi i motivi per ricordare l'anno che sta volgendo al termine. E non mi sto riferendo alla corsa.
Perchè se mi limito a guardare l'aspetto "sportivo" non è andata poi cosi male. Considerato il lungo stop del primo lock-down con l'uscita di oggi chiudo questi dodici mesi sopra i 1700 chilometri. Niente a che vedere con gli anni migliori ma ci si accontenta. Mancano le gare e l'appuntamento settimanale con il nuoto, ma sinceramente, con una pandemia in corso, questi sono gli ultimi dei miei pensieri.
Non resta che augurare a tutti un sereno e felice 2021
Ovviamente al primo posto quella del personale, la XX Maratona di Roma 4 mesi intensi dove alla fine il viaggio per arrivare tirato a lucido alla partenza ai Fori Imperiali è stato addirittura più appagante della gara stessa: non ho tralasciato niente al caso anche se poi ho mancato il muro per uno stupido errore di valutazione.
il-blog-di-nino.blogspot.com/2014/03/xx-maratona-di-roma.html
Sul secondo gradino la prima: la milanocitymarathon03, quella dell'incoscienza. Quella della scoperta di cosa volesse dire correre per quarantaduemilaecentonovantacinquemetri senza mai fermarsi. Poteva essere un disastro e invece un gran bell'esordio.
il-blog-di-nino.blogspot.com/2013/11/30-novembre-2003.html
Al terzo posto la 27° venicemarathon quella della bora a oltre 55km/h con 13° alla partenza e 3° all'arrivo.
il-blog-di-nino.blogspot.com/2012/10/27-venicemarathon-fa-curriculum.html
Al quarto la firenzemarathon del 2016 con una preparazione ridotta a soli tre mesi per i problemi alla caviglia e conclusa addirittura con split negativo
il-blog-di-nino.blogspot.com/2016/11/33-firenzemarathon.html
E infine, in quinta posizione, la maratona di roma del 2017. La mia decima partecipazione nella città eterna dopo che per due anni ero stato costretto al posticipo dell'iscrizione: diluvio da San Paolo a San Pietro.
il-blog-di-nino.blogspot.com/2017/04/xxiii-maratona-di-roma.html
Le vostre invece ?
Bello scoprire, una volta scaricati i dati, che non è andata poi cosi male.
Non amo correre la mattina appena sveglio e non lo ho mai amato, ma me lo devo far piacere. Con lo smart working posso evitare di puntare la sveglia alle 5 e mi posso permettere un paio di ore di sonno in più ma la sostanza non cambia: non mi piace.
In strada che è ancora buio, una leggera nebbiolina ad ovattare il tutto e una voglia pari alla temperatura registrata: zero. Eppure una volta trovato il coraggio di abbandonare il caldo tepore del letto e fatto agganciare i satelliti al Garmin difficilmente mi tiro indietro. Può capitare che i risultati non siano quelli auspicati ma di sicuro l'impegno non viene mai meno.
Giusto il solito paio di chilometri per portare le gambe in temperatura e si parte con la prima delle quattro serie. Più lento delle ripetute da mille, più veloce del medio corso nel fine settimana per quattro volte. Almeno nelle intenzioni. Perchè alla fine, davanti al pc, tocca prendere atto che non è andata proprio come auspicato.Buone la prima e l'ultima, meno le altre due.
Però le ho fatte. Tutte.
Come sempre due le alternative: raggiungere il parco incrementando il numero di giri al suo interno prima di invertire la rotta e ritornare a casa oppure optare per una sgambata sulla ciclopedonabile della Valle Olona, la lunga striscia immersa nel verde diventata da diversi anni teatro di tutti i miei lunghissimi pre-maratona dove, volendo, è possibile anche impegnare più di una salita a spezzare la monotonia del gesto.
Cielo velato, umido quanto basta e temperatura, almeno alla partenza, perfetta per correre.
Il garmin acceso solo per le statistiche finali, si va a sensazione come capita sempre più spesso. In spinta se le gambe me lo consentono, di conserva se invece non è giornata e non ne vogliono sapere. Non faccio fatica, il sabato di riposo è servito e l'impressione è quella di tenere un ritmo discreto, impressione confermata da qualche piccola sbirciatina che saltuariamente, tocca confessare, capita di dare al gps.
Asfalto, sterrato e di nuovo asfalto con il giro di boa posizionato in cima ad uno strappo di poco più di un centinaio di metri che si fa sentire e che, come sempre, digerisco a fatica ma che, questa volta, non lascia strascichi.
Il ritorno non differisce molto dalla prima parte del giro e il comprensibile calo ipotizzato alla partenza, nella ultima parte sembra non esserci. Sto bene e anche se stanco ho la netta sensazione che non sta andando male. Affatto. Sensazione poi confermata, una volta arrivato a destinazione, da quanto visualizzato dal fedele gps.
Fossero tutte così le mie uscite .....